L’attenzione ai giovanissimi, alle scuole, all’ esperienza diretta di un posto vero e funzionante, è sempre stata molto presente in tutte le fasi della gestione pubblica del Parco Ticinello. Un conto è raccontare come funziona una cascina guardando delle foto o un libro, un conto è camminare “dentro” una realtà fisica, percorrerne gli spazi, sentire il calore di una stalla o lo starnazzare delle galline. Non si tratta di visitare un museo, ma di respirare l’atmosfera di un ambiente autentico e di toccare con mano i mattoni smussati dal tempo, camminare sui ciottoli dei viali o sul terreno naturale. Le iniziative e l’azione di alcune delle nostre socie di prima-ora, sono state preziose per dare la linea a tutte le visite didattiche che si sono moltiplicate nel tempo: la visita non è solo un momento di svago disimpegnato o slegato dalle attività scolastiche ma un percorso esperienziale che serve ad accendere la fantasia, a vivere un teatro di azioni utili, creare una relazione tra la visita in cascina e la realtà della scuola, della città, della famiglia. Una relazione che implica un discorso sul cibo, sul mondo animale, sulla natura, sul paesaggio, sulla multiforme ricchezza delle attività umane, non limitate ad un ufficio, ad un’aula, un negozio, una banca. Le visite sono una occasione di riflessione, sebbene non immediatamente cosciente, una riflessione che darà i suoi frutti chissà quando, ma che serve a far maturare qualche opinione, forse a generare l’idea che l’ambiente non è un genere di consumo o che la dignità di un lavoro non dipende dalle scarpe lucide o da una scrivania pulita. Ma soprattutto le visite al Ticinello sono orientate a far vedere qualche cosa che ha la concretezza dell’ attualità, lungi da una visione folkloristica o romantica o di un passato comico estraneo alla modernità della città. La visita al Ticinello e alla Cascina Campazzo non è la visita di un relitto urbano o umano, ma appartiene al patrimonio della città, così come la stazione o la banca. In questo senso vanno lette le realizzazioni fatte in Cascina: il pollaio per imparare ad osservare e a sviluppare la creatività, il forno per imparare la storia del grano che si trasforma in pane, la distribuzione del latte, le stesse feste organizzate dove lo spazio per i più piccoli ha la stessa importanza degli spazi dedicati agli adulti, addirittura anche di più se consideriamo i giochi e i laboratori pensati per loro, la pentolaccia, la corsa nei sacchi, il tavolo per i disegni, la fabbricazione degli aquiloni, la produzione del formaggio, i laboratori creativi. La visita delle scuole al Ticinello ha anche un valore aggiunto, legato proprio alla ubicazione prettamente cittadina della Cascina. Il passaggio dall’aula al fienile non avviene attraverso un lungo spostamento spazio-temporale, ma con una semplice passeggiata, in una sorta di continuità territoriale che non lascia spazio a momenti che implicano sensazioni di lontananza ed estraneità dai luoghi vissuti nel quotidiano. Anche quando non si arriva direttamente a piedi ma con un mezzo di trasporto, il passaggio è talmente breve da lasciare l’impressione che la scuola sia ancora dietro l’angolo. Il lavoro prosegue poi nelle classi dove viene riportato il contenuto esperienziale in disegni, racconti, poesie, collage ecc. Durante la visita stessa vengono create storie, spiegate parole, composte canzoni. I giovanissimi allievi trattano temi come il rispetto dell’ambiente, l’importanza del mondo rurale, la storia del paesaggio e portano nella vita quotidiana questi concetti. Accendere la creatività, questo è ed è da sempre lo scopo principale di ogni visita didattica in Cascina.
(libero adattamento dal libro “TICINELLO 25 anni di Storia” del Comitato per il Parco Ticinello - marzo 2015)