Qui di seguito vi proponiamo un’estratto dal Progetto del Comune di Milano, finanziato con Bando Cariplo, “Milano città di campagna - La Valle del Ticinello”, finalizzato all’incremento e alla valorizzazione della biodiversità nel vasto ambito vallivo del Ticinello, che ricomprende il Parco omonimo.
MILANO CITTÀ DI CAMPAGNA
LA VALLE DEL TICINELLO
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
Il Comune di Milano, capofila di una più ampia rete di partners e sostenitori formata da Provincia di Milano (che nel frattempo è diventata Città Metropolitana ndr) e Regione Lombardia, oltre a numerose Associazioni (fra le quali il Comitato per il Parco Ticinello ndr) intende realizzare nell’ambito vallivo del Ticinello, in aree di proprietà comunale [Parco del Ticinello], un intervento funzionale al rafforzamento della matrice ambientale e delle caratteristiche strutturali finalizzato al miglioramento della connessione ecologica. L’intervento, che ha l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione, rafforzamento e conservazione del patrimonio naturalistico attraverso la realizzazione di ecosistemi terrestri e acquatici, si configura come necessario alla realizzazione, sviluppo e potenziamento di corridoi ecologici su vasta scala, già individuati dagli strumenti di pianificazione territoriale.
Nel contempo, la realizzazione e il potenziamento di componenti ambientali di valenza ecosistemica in aree dell’ambito vallivo del Ticinello di proprietà pubblica costituisce il primo seme del Parco del Ticinello, fortemente voluto dalla comunità cittadina che da decenni concorre, con gli imprenditori agricoli operanti nell’area, alla cura del territorio del Parco per garantirne la fruizione.
Nell’ambito vallivo del Ticinello, come attestato da diversi studi scientifici negli ultimi decenni, si possono sviluppare dei corridoi ecologici che incrementino le potenzialità faunistiche dell’area attraverso un potenziamento delle fitocenosi congruente con il paesaggio vegetazionale locale. L’intervento che si intende realizzare all’interno dei confini amministrativi del Comune di Milano nel Parco Agricolo del Ticinello [circa 90 ettari] appare localizzato in posizione strategica per ospitare lo sviluppo di una matrice ambientale locale destinata a creare relazioni, permeabilità e continuità territoriali di tipo ecologico in un ambito ben più vasto. La scelta localizzativa assume un forte interesse anche per il fatto che il sistema territoriale del Parco Ticinello, in quanto “dialogante” con il fronte urbano, propone una volontà di riequilibrio ambientale in un ambito urbanistico molto sensibile, foriera di modelli da sperimentare.
L’area considerata per l’intervento confina a Sud con Via Selvanesco, a Nord con Via Dudovich, a Ovest con l’area verde urbana di Via Nicola Romeo ed infine ad Est con la rimanente area agricola sud milanese. L’area del Parco Ticinello è interna al perimetro del Parco regionale agricolo sud Milano.
Il territorio agricolo fittamente intessuto e delimitato dalla rete irrigua e dalle alberature di ripa, che ne caratterizzano il paesaggio, è ancora oggi una testimonianza della conduzione storica delle campagne attorno alla struttura urbana della zona sud di Milano. Le ampie distese a verde, la fitta rete di percorsi campestri di modesto calibro che spesso seguono la perimetrazione dei campi, permettono il godimento di ampie visioni prospettiche sul verde pausate da isolati insediamenti caratterizzati da un’edificazione tradizionale conservatasi nel tempo.
L’intera area compresa tra Via dei Missaglia e Via Ripamonti viene indicata come “ambito di rilevanza paesistica” anche oltre la tangenziale, fino ad intersecare la fascia di rilevanza paesistico-fluviale relativa al corso del fiume Lambro Meridionale.
Sono segnalati parchi urbani ed aree per la fruizione nonché filari ed arbusteti distribuiti in modo discontinuo all’interno dell’intera area.
Una sola area boscata di piccole dimensioni è censita lungo il corso del Cavo Ticinello, a sud dell’omonimo Parco.
Il Cavo Ticinello, a partire dall’abitato fino alla confluenza nel Lambro Meridionale, è classificato come corso d’acqua di particolare rilevanza paesistico-ambientale. Nella presente proposta progettuale l’area del parco del Ticinello avrà un significativo incremento (circa 60.000 mq ) di boschi veri e propri ai sensi di legge, oltre che una messa a sistema di una grande fascia arboreo arbustiva in una sezione della roggia Ticinello. Le opportune collocazioni studiate, creano momenti di dialogo tra gli stessi elementi naturalistici e con il territorio intorno.
D’altra parte è da sottolineare che esistono aree in cui permangono i tratti caratteristici dell'ambiente agricolo tradizionale con una presenza di prati stabili, marcite, fasce alberate o arbustate lungo le rogge, le strade interpoderali, i confini degli appezzamenti agricoli.
Questi contesti possiedono un rilevante carattere di interesse propriamente naturalistico e la normale attività agricola sottolinea un compromesso che consente la presenza e lo sviluppo di numerose specie sia animali che vegetali.
La permanenza del prato o della marcita, ma anche del campo coltivato tradizionalmente, in consociazione con siepi e filari che circondano il campo stesso, permette l’individuazione di un ambiente di transizione caratterizzato da una potenziale ricettività nei confronti di varie specie che abbisognano di diversi ambienti per sopravvivere.
Infatti la zona di transizione tra due differenti ambienti è dimostrato che consente lo sviluppo di una intensa variabilità e quindi di una maggiore ricchezza floro-faunistica.
Nelle zone sopra descritte, come proposto dal PTC, il PSA propone, promuove ed incentiva interventi di tutela, conservazione e potenziamento degli ecosistemi naturali del Parco, rivolti a:
- garantire il consolidamento e il potenziamento, attraverso modalità naturali od orientate, delle forme vegetazionali e boschive, facendo ampio ricorso alla diffusione ed all'uso di specie autoctone;
- favorire la ricompattazione degli habitat vegetali ed animali e degli ecosistemi, opponendosi alla loro ulteriore frammentazione, anche con l'individuazione di appositi corridoi ecologici, ove necessari;
- recuperare, ricostruire e potenziare la trama storica del rapporto vegetazione-acqua che caratterizza il paesaggio ed i territori agrari evitando l'alterazione dei tracciati delle acque e delle strade rurali ed incentivando la dotazione di alberature di ripa;
- indirizzare gli interventi di rinaturalizzazione e di riqualificazione, da attuarsi da parte dell'ente gestore, dei comuni, degli altri enti territoriali o funzionali interessati, come pure da parte dei privati, anche mediante specifiche convenzioni e misure incentivanti.
Già il Piano regolatore Generale del 1980 riconosceva a molte aree agricole una duplice funzione: per l'esercizio e lo sviluppo dell'attività agricola e per i parchi urbani o territoriali. In sintonia con questa duplice funzione intende muoversi il Piano di Governo del Territorio, che la ritiene strategica.
Inoltre, la valle del Ticinello compare come una delle direttrici in cui si sviluppano i Raggi Verdi di fruizione del territorio comunale milanese; i tracciati dei Raggi rappresentano, ove realizzati in modo appropriato, potenziali linee di connessione ecologica che attraversano l’urbanizzato.
E’ ormai consolidata la strategia di collegamento a rete dei biotopi di dimensioni grandi e medie mediante biotopi più piccoli di tipo puntuale (stazioni) e lineare (corridoio), identificati nelle campagne, lungo i percorsi d’acqua, nelle stesse aree urbane e lungo le grandi infrastrutture di trasporto.
L’assicurazione di una rete efficiente di biotopi di varie dimensioni tra loro collegati richiede una percentuale minima di territorio. Nei comprensori ad utilizzazione intensiva e massimamente nelle reti metropolitane, le superfici naturali residuali sono insufficienti ed è quindi necessaria una rinaturalizzazione, da realizzare gradualmente, ma nell’ambito di progetti precisi, con le adeguate risorse organizzative e finanziarie.
In tale contesto d’ambito vasto, il Progetto “Milano città di campagna, la valle del Ticinello” costituisce un intervento di tutela e valorizzazione di grande importanza locale, fortemente voluto dalla comunità milanese, e, nel contempo, intende affrontare la tematica della connessione ecologica su ampia scala, vista la valenza ecosistemica del territorio vallivo del Ticinello, e, più in generale, dell’ambito agricolo milanese, consistente e continua all’interno del Parco Agricolo Sud Milano.
Lo scenario strategico citato ha in parte co-generato, in parte dialogato con una molteplicità di studi e progetti di matrice istituzionale che permettono attualmente di presentare una proposta progettuale ampiamente condivisa per la connessione ecologica di una porzione di spazio aperto fortemente connesso con l’urbanizzato denso milanese e più in generale con il sistema di spazi aperti che più opportunamente possiamo identificare come ambiti vallivi del sottobacino del Po Lambro/Olona.
MOTIVAZIONI DI BASE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO
Al giorno d'oggi, tra i soggetti che operano nel campo della conservazione dell'ambiente, è ormai opinione condivisa il fatto che la conservazione della biodiversità non vada più perseguita unicamente all'interno di poche aree protette, ma in maniera diffusa sul territorio. La strategia da adottare non è dunque quella di creare poche aree di grande valore naturalistico, magari isolate e con un livello di protezione integrale. È opportuno invece cercare di connettere tutte le aree di valore naturalistico rendendo il più continuo possibile il tessuto ecologico e, soprattutto, migliorare in maniera diffusa la matrice ambientale.
Questo cambiamento di pensiero ha condotto alla rivalutazione del ruolo di alcuni ambiti prima sottovalutati. Il caso più noto è quello degli ambiti agricoli che non vengono più visti esclusivamente come aree “produttive” ma che hanno visto affermarsi recentemente il loro ruolo di primo piano nella conservazione della natura.
La pianura lombarda, anche se attualmente ampiamente urbanizzata e banalizzata nei paesaggi agricoli, ha grandi potenzialità ecologiche in particolare nella porzione irrigua e nella zona dei fontanili. In questo contesto ripristinare la matrice agricola storica costituita da mosaici colturali complessi inframezzati da elementi di diversificazione del paesaggio, come piccoli boschi, siepi, filari e piccole zone umide, può condurre ad un notevole miglioramento della funzionalità ecologica del paesaggio, con una risposta molto positiva in termini di biodiversità.
Relativamente al ruolo delle aree urbane e periurbane, si sottolinea infine l'importanza di realizzare proprio in questi contesti azioni dimostrative ed efficaci per la formazione della coscienza pubblica in merito al tema della tutela ambientale. Un'azione volta alla tutela della natura nel contesto di una grande metropoli è dunque importante sia per la funzionalità ecologica, ma anche e soprattutto per trasmettere il significato delle azioni ad un pubblico potenzialmente molto vasto con ricadute positive sulla coscienza ambientale delle generazioni future.
In quest'ottica, sarebbe opportuno destinare parte delle aree oggetto di intervento ad una fruizione sostenibile “orientata”: ciò permetterebbe a molti cittadini di provare un’esperienza di vita “urbana” che non sia più considerata e vissuta come totalmente “aliena” dalla naturalità.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Obiettivo generale dell’intervento progettato è quello di contribuire al rafforzamento del patrimonio naturalistico in un ambito assai vulnerabile della conurbazione milanese attraverso la realizzazione, lo sviluppo e il potenziamento del corridoio ecologico terrestre e fluviale della valle del Ticinello capace di mettere in collegamento aree naturalistiche importanti per il mantenimento della biodiversità e l’aumento della resilienza dell’ecosistema generale; intervento necessario alla realizzazione di corridoi ecologici individuati dalla pianificazione territoriale, che, a scala locale, è funzionale al rafforzamento della matrice ambientale e delle caratteristiche strutturali.
Si configura come un intervento che permette di integrare varie funzioni: potenziamento della biodiversità, valorizzazione del paesaggio, contenimento del consumo di suolo, sviluppo di una fruizione congrua con un’area protetta. La formazione di un ecomosaico polivalente in grado di supportare un insieme di funzioni legate alla riqualificazione dell’area, tenendo conto del progetto del Parco del Ticinello, nonché dei nuovi interventi previsti e/o ipotizzati nell’ambito territoriale considerato, è teso alla riqualificazione durevole dell’ecosistema agroambientale strategico dell’area del Ticinello e alla connessione ecologica della valle del Ticinello, nel territorio milanese, con tutti gli ambiti vallivi che costituiscono il sottobacino del Po Lambro/Olona, anche nella previsione di un ulteriore corridoio ecologico atto a deframmentare la cesura in via dei Missaglia: obiettivo coerente ed attuativo delle specifiche indicazioni della pianificazione territoriale e naturalistica a livello regionale, provinciale dell’area parco Sud e dello stesso comune di Milano.
Gli elementi in obiettivo sono:
- il mantenimento di una realtà agricola locale ancora vitale e legata a colture di rilievo paesistico, ecologico, testimoniale;
- un paesaggio in grado di esprimere significati riconoscibili, legati ai fattori di identità storico culturali anche attraverso il mantenimento e la riproposizione delle presenze vegetali tipiche;
- attuazione di un sistema di rete ecologica locale di supporto alla biodiversità e di interventi specifici per la fauna anfibia.
La valorizzazione del sistema delle acque di superficie in quanto struttura portante di un più ampio processo di riqualificazione, capace di coinvolgere in un’unica proposta più componenti oltre a quella meramente idrica, nella fattispecie quella ecologica e paesaggistica, rappresenta uno degli obiettivi prioritari.
STRATEGIA DI INTERVENTO
L’ambito territoriale considerato, nonostante le forme di criticità registrate lungo la fascia di transizione città-campagna o determinate dalla presenza delle grandi infrastrutture, ha mantenuto una attività agricola rilevante, sostenibilità ambientale, la presenza di sistemi verdi diffusi ancorché frammentati o costituiti ad isola e una elevata riconoscibilità dei principali nuclei di origine rurale.
L’elaborazione del progetto ha anche accolto e sviluppato gli indirizzi del Piano di Sviluppo Rurale e della nuova Politica Agroambientale comunitaria per le aree periurbane. La proposta si colloca nell’orizzonte temporale del prossimo triennio 2013-2016, in una situazione di potenziale grande cambiamento per il sistema agro ambientale milanese, cambiamento che il presente intervento potrà anticipare come progetto esemplare.
Vari interventi di riqualificazione naturalistica attuati anche su aree degradate o agricole “desertizzate” hanno dimostrato come l’ambiente naturale e le sue connessioni possano essere ripristinate nel giro di pochi anni con significativi incrementi di biodiversità e della qualità del paesaggio, ma la sfida dei prossimi anni sarà quella di dimostrare la possibilità che la riqualificazione naturalistica e le riconnessioni ecologiche possano diffondersi esponenzialmente diventando parte della attività agroforestale e delle stesse aziende agricole con una grande sinergia tra gli interessi pubblici e quelli delle imprese.
Proprio in tale ottica il Comune di Milano, la Provincia di Milano e la Regione Lombardia hanno sottoscritto il Protocollo d’Intesa per lo sviluppo rurale milanese con il consorzio Dam – Distretto Agricolo Milanese.
In tal senso, obiettivi specifici dell’intervento sono:
- Mantenimento dell’agricoltura ancora vitale con attribuzione di un ruolo multifunzionale finalizzata alla eco-sostenibilità, sviluppo degli aspetti relativi alla cura del territorio e alla costruzione del paesaggio.
- Reintroduzione di elementi leggibili di paesaggio storico
- Costituzione di un sistema di habitat e di microhabitat a supporto della biodiversità
- Smantellamento degli orti irregolari nell’ipotesi di ricollocazione in ambiti meno sensibili per la fauna
- Realizzazione di un insieme di unità eco-sistemiche che costituiscano nodo funzionale della rete ecologica locale
- Interventi di deframmentazione ( sottopassi, ecodotti, passaggi per pesci, etc)
- Ripristino di ambienti tipici fluviali
- Realizzazione di fasce tampone
- Incremento/realizzazione di superfici boscate, siepi e filari; reinserimento di specie vegetali autoctone; ripopolamenti/reintroduzioni faunistiche
- Azioni volte a contrastare la diffusione di specie esotiche invasive
Il Progetto “Milano città di campagna, la valle del Ticinello” nasce dal concorso di molteplici fattori: innanzitutto si configura come prima realizzazione del Parco del Ticinello, fortemente voluto dalla comunità milanese; nel contempo, intende affrontare la tematica della connessione ecologica su ampia scala, vista la valenza ecosistemica del territorio vallivo del Ticinello, e, più in generale, dell’ambito agricolo milanese, consistente e continua all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, in risposta alle normative e agli strumenti di pianificazione/programmazione vigenti.
Negli ambiti agricoli del territorio della valle del Ticinello osserviamo la contestuale presenza di diverse coltivazioni, in particolare di erbai, di prati permanenti a marcita e/o avvicendati, di campi di cereali, insieme a boschetti e fasce arboreo-arbustive longitudinali più strutturate, che esercitano importanti funzioni a fini faunistici. Il permanere di aree agricole come indicato nei vari strumenti urbanistici sovraordinati e locali, in particolare PASM e PGT di Milano, conferma l’interesse delle aree agricole anche in funzione faunistica, in quanto ambiente utile per l’approvvigionamento alimentare della fauna, oltre che come rifugio e habitat riproduttivo per alcune specie: questi sistemi aperti, per loro natura da considerarsi diffusi e senza soluzione di continuità, sono la base territoriale sottesa, per le logiche di permeabilità, collegamento e mobilità della fauna. Fondamentale risulta essere anche la presenza nel territorio in oggetto dello storico sistema irriguo che con le sue acque arricchisce e rende più ospitale ai fini della biodiversità l’ambiente di riferimento.
Il Ticinello, attualmente, è alimentato dalle acque del Naviglio Grande e svolge le funzioni di emissario scolmatore della Darsena di Milano, da cui prosegue coperto per riaffiorare ad est di Via dei Missaglia, proprio in prossimità del Parco che prende il suo nome, continuando il suo corso fino ad alimentare le acque del Lambro Meridionale. Storicamente, il Ticinello forma parte integrante del sistema irriguo rurale di pianura. Ciò gli conferisce non solo un valore storico e paesaggistico, ma anche un ruolo, potenzialmente rafforzabile, di connettività ecologica, trovandosi integrato nel sistema dei corridoi principali d’acqua, costituiti dal sistema dei Navigli e del Lambro Meridionale (a ovest della localizzazione del Parco) e della roggia Vettabbia ad est. Inoltre, il Ticinello, come via d’acqua pulita, è elemento di connessione ecologica tra i sistemi naturalistici tutelati del Parco Sud e la cintura suburbana milanese per la fauna terrestre e l’avifauna, mentre è veicolo di mobilità ittica da nord a sud. L’ambito agricolo del Ticinello vede quindi la presenza di alcuni elementi ambientali di pregio, quali le marcite, sistemazioni idraulico-agrarie a prato stabile che consentono l’approvvigionamento di foraggio anche nella stagione fredda. La marcita vede compresente l’alto valore ecologico e la peculiarità agricola unica di gestione del territorio agricolo milanese e lombardo, favorendo la presenza faunistica pressoché per tutto l’anno, configurandosi come un vero e proprio ecosistema a valenza naturalistica. L’ambito territoriale del Ticinello può configurasi come potenziale funzione di step per la fauna - ma sempre visto come tassello di sviluppo, da cui partire, di un sistema di connettività ben più ampio in modo da rendere concretamente possibile un considerevole rafforzamento della vitalità e mobilità naturalistica in quell’ambito della cintura urbana milanese che vede ancora ben presenti spazi aperti a vocazione agricola. Tali ambienti, ancora di notevoli estensioni territoriali, sono l’ambito sotteso per incrementare e potenziare il patrimonio della biodiversità vegetale e faunistica sia specifica degli ambiti rurali che di passaggio.
AZIONI DI PROGETTO
Il Progetto prevede in sintesi: imboschimenti, siepi forestali, fasce tampone, aree umide.
La predisposizione di arredi e strutture a funzione didattica.
Rinaturalizzazione di aree interessate da usi impropri.
Cure colturali agli impianti forestali.
Funzionalità faunistica degli interventi di progetto
Strutture leggere per il potenziamento della fauna.
Comunicazione e disseminazione del Progetto a grande scala e a scala locale.